mercoledì 1 giugno 2011

Suggestioni da Emil Nolde

Ho sempre percepito in Nolde un primitivismo ferino ben diverso da quello espresso da Gauguin.
Il secondo, infatti, sembra mirare ad una placida e naturale ricerca dello spirito nell'esotico, miscelando, talvolta, temi occidentali per tradizione con l'ancestralità primordiale dei popoli del Pacifico e anche nelle sue visioni legate alla Bretagna, difficilmente, l'occhio dell'osservatore viene sconvolto dalla violenza di un qualche elemento; violenza che erompe, piuttosto, nelle opere di Nolde.

Mask still life III, 1911

Dance around the Golden Calf, 1910

Emil Nolde propone il primitivo non in quanto spirito, bensì in quanto carica istintuale, violentemente erotica, quasi demoniaca. Le figure vengono tratteggiate con frenesia, mostrandone anche degli accenti grotteschi abbastanza evidenti, sebbene, però, abbia anche saputo dar vita ad una serie di figurazioni paesaggistiche in cui il carattere espressionista di alterazione dei colori, in obbedienza alla percezione più che all'imitazione, mostra un effetto mitigato rispetto alla risonanza riscontrata nelle figure.

Lake Luceren,1930

Nolde turba in ogni sua opera, una improvvisa e potente folata di vento, ma in alcune opere questo turbamento ha più un sapore malinconico che brutale, esattamente come un soffio, un sospiro che soffocano un grido.

Notte al chiaro di Luna, 1913

È interessante anche notare come fra i primi decenni del XX secolo e gli anni Trenta del medesimo, ad acquietarsi è anche il tratto e la modalità d'esecuzione, come se le pennellate si trasmutassero da graffiti a soffici nuvole.

Red Clouds, 1930

Questo artista mi da sempre una grandissima emozione, sebbene quando lo approcciai per la prima volta ricordo di avere provato quasi un senso di repulsione per quelle figure fin troppo "sfigurate". Adesso, invece, riconosco in lui una tensione, una vibrazione, una forza vitale che non potevano essere espresse diversamente.
Ciò che è primordiale, istintivo, è sempre violento in qualche modo, almeno questo tendo a pensare, ed è violento perché costituisce una rottura con la razionalità, è liberazione di desideri e sensazioni quotidianamente ingabbiati, un'esplosione vulcanica, più che una semplice eruzione.

Alexis [A.H.V.]
©Immagini dal web

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